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Gian Pio Torricelli
TESTI SU MARCATRÈ





L'ASSISE

 

Come si profilava l'immediato futuro del Programma Ortoanatomico? Era abbastanza chiaro che ci trovavamo di fronte a un vuoto normativo, giacché era molto improbabile che il potere politico intendesse procedere soltanto secondo gli articoli 51, 63 e 75, senza un'istruttoria preliminare (l), la quale era invece contemplata dai restanti paragrafi della legge 40 serie H del Controllo delle Somatiche. Era tuttavia verosimile che il Governo, rielaborando le proprie funzioni esecutive in maniera organica ed unitaria, si rendesse però sollecito promotore dell'iniziativa, dato che la Camera aveva già dichiarati incostituzionali gli articoli suddetti.

Quali erano i punti fondamentali di questo insegnamento?

La vigorosa riafferma del Principio Inattendevole (2) e dei trattamenti differiti, oltre che il ribadimento della necessarietà della libera ermeneutica legislativa. Infatti, un mese addietro commentando l'elevato dibattito che s'era svolto tra gli avvocati delle parti ricorrenti e quelli intervenuti a difesa della legge (in rappresentanza del Presidente del Consiglio), venne annunciato che le sentenze non avrebbero condannato in sé e per sé l'osservanza cautelata di quel Principio, ma le sue conseguenze pratiche nel meccanismo della Magistratura; queste dovevano nondimeno essere per forza ricondotte alla formulazione di norma, e pertanto ne eliminavano l'incostituzionalità. La lunga durata del periodo di validità (3 o 4 anni) e la possibilità per le province d'effettuare gradualmente le verifiche a seconda delle loro disponibilità finanziarie facevano sì che, nel largo intervallo tra l'adozione del piano e la sua concreta attuazione, potessero verificarsi eventi perturbatorii, tali da ridurre nei casi limite la somatica sospetta ad una misura meramente simbolica, irrisoria, e comunque trattata in modo da non farla mai coincidere alla seria condanna per il sacrificio subito dalla collettività durante la ricerca (3). A tal proposito il Senato avrebbe più tardi assicurato il suo intervento, disponendo subito un approfondito esame dell'istanza, intanto che il Ministro Plenipotenziario del Collegio Aleativo, attraverso il Segretariato Nazionale Ortoigienico, disponeva la revoca della motivazione anadolicocefala, scongiurando la minaccia d'uno sciopero anti-leptosomico, già proclamato per i giorni 11, 13 e 15 di quel mese (4).

Ma non fu affatto per questo, come invece erroneamente l'opinione pubblica credeva, che si ebbero dei dibattiti privati od ufficiosi tra gli avvocati delle due parti, finiti malauguratamente in risse (una di quelle baraonde s'era conclusa col deplorevole bilancio di quattro feriti gravi, due lievi e di alcuni contusi; inoltre, due inviati del vice-Camerlengo che si trovavano là in qualità di imparziali osservatori, nel tentativo rivelatosi poi inutile di sedare il litigio, avevano riportato: una ferita da taglio al setto nasale guaribile in quindici giorni il primo, e la sospetta frattura del tarso della mano sinistra guaribile in tre settimane il secondo): il motivo reale del conflitto era al contrario da ricercare nelle asprissime polemiche suscitate dalla evasività governativa nei riguardi del progetto per l'aumento della pensione avvocatizia, dalla rivendicazione normalista del concetto dei compiti comuni, e dalle reiterate operazioni di sabotaggio astensivo dei componenti del PD (Partito Divergenziale).

Perciò si decise alla fine per un accordo preistruttoriale delle comuni funzioni e delle concomitanti intenzioni, con l'estensione immediata della delibera parlamentare n° 212325 J, la quale era appena stata approvata del Senato, all'entrata in vigore contemporanea della tassa supplementare sui marchi di fabbrica, e al controllo primario del risparmio ospedaliero, per non correre il rischio di dare collateralmente luogo all'inflazione sui costi di vendita e d'acquisto delle sostanze venefiche in uso per debellare le saperde maggiori, e non aggravare ulteriormente le ben note flessioni nelle percentuali d'esportazione delle Solonacee, delle Leguminose e del quarzo ialino. E siccome si convenne maggioritariamente che purtroppo gli interessi fondamentali del caso in questione venivano in tal modo parzialmente elusi, quando non erano totalmente trascurati, s'abrogò la delibera in vista d'una sua correzione e finalmente s'istruì il processo.

Quali dovevano essere i punti pre-essenziali di questo insegnamento?

 

1) La troppa dovizia di costituzioni tarchiate e muscolute in concomitanza a teste acrocefale, dicefale e a volti affilati.

 

2) La dispersività dei crani platicefali, dei capelli corvini, delle carnagioni rossicce e dei nasi un poco semitici i quali risultino in complesso da un'indianida tipia, confondendo l'europida, baschira palpebratura e i nasi leptorini nella finale formulazione d'una somatica meticcia.

 

3) La peculiare inadeguatezza delle iridi cerule, mimetiche nel bianco glaucomatoso della sclera, delle fronti e dei pomelli sinistri con in mezzo frastagliati leucoderma delle dimensioni d'una moneta da cinque lire e di supponibile ereditarietà albina.

 

4) Lo scarso patriottismo delle facce gialline e a pera, della turricefalia, dell'ampia aggittanza degli zigomi, degli angoli facciali inclinati fino alla prognatura, dei solchi rinostomi sardonici e delle mani scheonichiache.

 

5) La pericolosa sovversività dei setti nasali asimmetrici dalle vibrisse uscenti, dei crani plagiocefali e scafocefali che hanno una natta proprio sulla bregma della sutura sagittale, degli occhi che nistagmano in fretta e delle pappagorge piene che possono far venire in mente le sacche saziate dei pellicani.

 

6) L'insidiosa prolissità dei crani ipsicefali e di quelli romboidi, dei colli rastremati e col gozzo, delle cuti desquamanti e delle guance piene che hanno ogni tanto delle manifestazioni eritematodiche a maschera di farfalla.

 

7) La nient'affatto compassionevole colposità dei teschi appiattiti in senso antero-posteriore, con gli occhi porcini e il naso insellato che sono come travolti da una ticchiosi ammiccante dello sterno-cleido-mastoideo e del grande zigomatico, costringendo in tal moto anche lo sfintere della bocca in una serie ciclica di smorfie stereotipate.

 

8) La doverosa denuncia da parte del buon cittadino di tutte le altre somatiche sospette.

 

A questo punto successe pure che per alcuni equivoci a origine ostracistica s'incriminarono dapprima le teste calve e molto voluminose che avevano le suture sconnesse, le fronti enormi che doppiavano il resto dell'altezza del facciale, le vene superficiali del cuoio capelluto che erano turgide ed evidenti, e gli occhi spinti in fuori e verso il basso (come per un'idrocefalia), per cui rimanevano spalpebrate le sclere sub-iridiche; in seguito le conche fonde di bocche senza labbra che sormontavano menti dal quadro tacco, e le piccole scarpe delle mandibole che calzavano corti stinchi di colli, in modo che le risultanti anatomiche ne uscivano in complesso dissociate. Ma appena si giunse all'udienza d'apertura si distribuirono i calzatoi: i Pubblici Accusatori (alzando le spalle irritati e invitando i minatori più indisciplinati a fare meno chiasso col grisou) s'inumidirono gli indici quasi subito, e tacquero (e siccome c'erano tesi primarie ed altre secondarie avrebbero potuto sollevare un'argomentazione secondo la quale anche quest'ultime avrebbero dovuto avere una loro secondaria primarietà). Infatti le mani lunghe e schizodattili, gli occhi spenti e pisiformi e i soliti solchi labio-naso-geniani degli accusati che si grattavano non potevano assolutamente evitare che gli imputati anemici e picnici si palpassero ogni tanto l'escrescenza porosa che avevano nel mezzo dei menti smorti. Eppoi quelli che stavano seduti avevano tutti un contegno assai agitato. Ma secondo le mal certe convinzioni della Difesa, i toraci ad imbuto, i volti spigolosi e glabri e i capelli scriminati erano egualmente ovvi e tautologici. Invece era ben dimostrabile che dalle guance scabre destre si spiccavano delle violastre discromie filloformi, che le fronti carenate avevano delle fistole proprio nel mezzo del tramite, e che i nasi uncinati spiovevano sulle bocche a V rovesciata, senza potere però impedire che qualcuno sbiluciasse in quella dirittura o che, sincronamente alla metastoria acontestuale delle labbra pemfigatiche, s'accendesse o spegnesse dal ciborio l'occhio-di-bue involontario (5). Inoltre gli zaini scaleonoidi, roridi per le copiose sudorazioni, assieme a cheloidi cicatrizzali a forma di X, i quali interrompevano le fossette dei labbri di sopra che non avevano barba, non avevano niente a che fare né con le cuti efelidose, né coi profili a martello, dato che le fitte piantature dei capelli setolosi non frastagliavano sui tori delle fronti corrugate; e le palpebre cinesoidi, le froge raffreddate avevano rispettivamente le secrezioni congiuntivali e la pituita affacciate, ma incerte se traboccare o no, e come soccorse nello spurgo da delle tentacolarie colonie di fignoli supurati, quanto dalle numerose febbri degli orlicci liciniati delle bocche scialorreiche.

Gli altri avevano invece una croce segnata col gesso bianco sul paleocranio, gli occhiucci ebeti e ridanciani e le bocche minuscole e amimiche tenute spalancate per la sorpresa (i neurocrani risultavano schiacciati dall'alto al basso, gli splancnocrani nel senso opposto; le ipofisi zigomatiche erano visibilissime, e sotto i budelli che annusavano stavano variopinti tirasegni con divertenti divagazioni d'occhi idroftalmici e di denti del giudizio sradicati nelle concitatissime confricazioni dei pollici sulle tempie). Oppure si ravviavano con toccamenti secchi i capelli cinerini dell'inion; e sbadigliavano.

Non sarebbe quindi occorso sottoporre a giudizio che dalle prue dei sotto-nasi e dalle poppe dei sotto-labbri spuntavano virgole oblique e apostrofi diritti di pelo bruno-cuoio; o che i coppi dei sopracigli eminevano pitecantropi sopra gli sguardi ifematici e le orbite calamarate, dato che il tugmento epidermico era così teso da dare ben tangibile il teschio; e sia i buccinatori diastonici che i molli masseteri dissociavano sempre l'attenzione precaria dei giurati più distratti o sulle mandibole scafiformi, o sulle igluvie tonde dei lunghi colli serpentini.

Dunque, tanto i tubercoli occipitali che le simpatiche glabelle sarebbero passati totalmente inosservati in un primo procedimento indiziario. E se non fosse stato per gli ossi ioidi molto accentuati, per gli orecchi dai tubercoli darviniani carenti e per le zigrinature orbicolari a zampa di gallina, non si sarebbe nemmeno sperato, in un secondo tempo, di ricorrere in Appello. Ma dalle totali calvizie delle cuffie aponeurotiche più intimpanite nessuno aveva sospettato che sarebbero poi spuntati dei rari capelli: elemento contraddittorio questo, dato che le cartilagini lubolari e le docce lacrimali storte non avrebbero in seguito subito mutamento alcuno; e che il muscolo triangolare delle labbra, l'elevatore e il traverso del mento dovevano rimanere contratti, per non sollevare la legittimità d'insidiose opposizioni.

Così non si poté far altro che rimandare tutte quelle perizie (sul gonion puntuto, sul naso greco e il trago deforme) che i capi d'accusa a carattere leutico, e le riquisitorie estenuanti contro il labbro leporino avrebbero irrimediabilmente infirmato sancendo già una inconfutabile colpevolezza, e delineando ormai chiara l'inesorabile condanna.

 
NOTE

1. Il trapano radiale è composto di sei posti essenziali: a) colonna; b) braccio; c) carrello; d) mandrino; e) naso del mandrino; f) tavola.

2. Pianta erbacea perenne della Cina, alta 2-3 metri, della famiglia Poligonacee (Rheum officinale), con foglie grandi ovali, fiori giallastri a pannocchia: il rizoma è ricco di principi attivi (reina, reoemodina) che conferiscono alla droga ed alle preparazioni che da essa si ricavano (estratti, tintura) un'azione eupeptica, coleretica o purgativa, a seconda delle dosi impiegate, se non si considera il soggetto melagrico o osmidrotico.

3. Sullo schermo fluorescente di un tubo a raggi catodici compaiono l'impulso trasmesso e quello riflesso (atteggiamento spirituale e pratico di irriducibile contrasto verso un ordine di cose esistente e trasmesso dal passato): volontà di rovesciare tale ordine e ritrasformarlo applicando integralmente i postulati d'una determinata ideologia: a) schema di principio; b) oscillatore; c) antenna; d) onde elettromagnetiche delle sinapsi; e) taglio della radice posteriore di uno o più nervi spinali (come estremo tentativo di cura di sindromi dolorose, violente e ribelli).

4. Bre: S = strofinare leggermente tenendo stesi colli e polsi.

5. Abducere collegam per vim a foro; oppure, abducere clavem, ovvero: a) non strizzare né torcere; b) appendere fino ad asciugamento.

 

Fonte: Gian Pio Torricelli, «L’ASSISE», in Paolo Carta, Ennio Scolari, Adriano Spatola, «Surrealismo e parasurrealismo. Malebolge», in Marcatrè, 26/27/28/29, dicembre 1966, pp. 236-238.


SCHELETRO PER UN PRETESTO

 

La lettura è un fenomeno di proiezione.

Si stabilisce sempre una sorta di associazione extracontestuale (automatico accostamento mnemonico, subcosciente tra le righe, all'equivalente stampato) tra ogni lessico, sintagma, immagine, argomento, parola in carattere diverso, parola in altra lingua: "Questo lungo luogo ubi se fulicae ou plutòt quali apparizioni ‘la tentation' / e voleva 'la tentative' dum lavant molto probabilmente polluunt quali / schemi scegliere quali ahimè voleva io vedo e qui Vallis disperate forme" (Sanguineti, Triperuno). "Tram batte nella notte occhiuta lingua trappola che scatta / in isola fagocitata deimon parola che si strappa / e kerosene e fiato (distillazione) e assenza brevettata / incapsulando incolonnati e nudi col marchio sulla faccia" (Spatola, Catalogopoema): immagini tra loro disparate che per la loro calcolata appercettività provocano per le suddette ragioni un costante shock ideativo: POESIA DI COAZIONE

"Ah il mio sonno; e ah? e involuzione? e ah e oh? devoluzione (e uh?) / e volizione!" (Triperuno): iterazione, allitterazione e concitazione interrogativa come ipnosi. Psicopatologia del linguaggio come idea coatta e dissociazione schizoide.

"Guardati da questo giugno velenoso" (Porta, Rapporti n. 3) correlativo oggettivo ("Aprile è il più crudele dei mesi", Eliot). Invetticoglia di Giuliani: vuoto mentale causato dall'inflazione di possibili significati che dà la lettura di neologismi o di invenzioni neolalistiche.

Il lavoro di Balestrini si scopre, quanto più la sua più profonda motivazione diventa struttura, non nell'imparzialità estetica ma nella sua intima natura transfertina:

identità LINGUAGGIO - IDEOLOGIA come: ideatività che attraverso (traslato) un modus (epistemotipía) consiste già in sé come pura ideologia: infatti, la più sicura aspirazione dell'avanguardia storica è sempre stata quella di ricondurre l'ideologia in estetica alla sua formulazione gestuale: LIBIDO – IDEATIVITÀ - METAFORA EPISTEMOLOGICA (Eco) - IDEOLOGIA.

 

Fonte: Gian Pio Torricelli, « SCHELETRO PER UN PRETESTO», in Paolo Carta, Ennio Scolari, Adriano Spatola, «Surrealismo e parasurrealismo. Malebolge», in Marcatrè, 26/27/28/29, dicembre 1966, p. 261.



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