pagina del sito di Tèchne di Paolo Albani

Gianvittorio Randaccio

UNA RIVISTA A FORMA DI LIBRO CHE BRUCIA BENISSIMO.
MA ANCHE NO

Una passione che arde, pagina dopo pagina

Spesso, se uno entra in libreria e chiede una rivista si sente rispondere che forse si è sbagliato indirizzo e che magari è meglio andare in un’edicola, che lì di riviste ce n’è quante se ne si vuole.
A questo punto, se uno ne ha voglia può fermarsi a spiegare al libraio che le riviste ci sono (o ci dovrebbero essere) anche in libreria, perché quando si parla di riviste non bisogna pensare solo a quelle di grande formato, con le fotografie, con gli articoli di attualità, la poste dei lettori, l’oroscopo e il poster centrale: quelle sì che si trovano in edicola (o nei grandi megastore del libro) o al supermercato. Però esistono anche delle riviste che magari hanno cadenza semestrale o annuale, che pubblicano racconti, saggi, testimonianze e hanno in tutto e per tutto la forma di un libro, tanto che possono considerarsi più dei libri che delle riviste. Se uno ha la pazienza di spiegare tutto questo al libraio, lui in genere risponde che queste le sa già, ma che lui queste riviste che sembrano dei libri non le tiene perché non le compra nessuno. E così uno rimane lì come un baccalà che ha fatto anche la figura del rompiballe.
Una di queste riviste che sembrano dei libri è Tèchne, che si autonomina “rivista di bizzarrie letterarie e non”, andando incredibilmente vicina al vero. Esiste dal 1985 e ha cadenza più o meno annuale, anche se a volte di anni tra un’uscita e l’altra ne passano più di uno. È diretta da Paolo Albani che, con l’aiuto di Lino di Lallo, raccoglie e seleziona scritti editi e inediti intorno a un tema, ogni volta diverso, che viene sviscerato da moltissime angolazioni da tutti i protagonisti della rivista, consapevoli e inconsapevoli. Il Tèchne del 2009, uscito a maggio, raggruppa scritti e opere visive inerenti ai roghi dei libri: è una meraviglia constatare come gente che non si conosce nemmeno, che spesso è già morta, e che arriva dai contesti più disparati riesca a contribuire alla multiforme personalità della rivista che, alla fine risulta omogenea, coesa, e ti fa pensare che era ovvio che questi pezzi dovevano stare insieme, com’è che nessuno ci aveva pensato prima?
Cervantes e il suo Don Chisciotte si incrociano benissimo, per esempio, con Aldo Palazzeschi, così come Augusto Frassineti e Thomas Bernard sembrano amici da una vita, e addirittura anche l’Analisi comparata dell’efficienza di combustione in testi classici della letteratura mondiale di Paolo Pergola sembra avere un posto ovvio e incontestabile proprio lì dove deve essere, e dove è, in effetti, a pagina 88. I libri che bruciano, o che dovrebbero bruciare, trovano voci e immagini provenienti dai luoghi e dai tempi più disparati e bizzarri che disquisiscono di loro, facendo fare al lettore pensieri che non pensava nemmeno immaginare prima di trovarli su Tèchne. E che a questo spunto spera ardentemente che arrivi in fretta il 2010, quando uscirà il nuovo numero, che avrà come tema, pensate un po’, il niente.

L'insolito, rivista on line, 1 settembre 2009.


Home page