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 ANTICIPAZIONI 
DEL NUMERO IN PREPARAZIONE

 
   

      
      Il tema del prossimo numero (32) della rivista Nuova Tèchne:

  SCHERZI, BURLE, RAGGIRI


Un giorno, nella villa Griffone di «cal mat ed Marconi», l’inventore del telegrafo senza fili, premio Nobel per la Fisica nel 1909, una domestica lascia un pollo spennato in cucina; il giovane Marconi lo vede e collega dei fili elettrici alle zampe del pollo, poi si nasconde nel corridoio e non appena la donna rientra in cucina, azionando un trasformatore, fa sobbalzare il pollo sul tavolo; la donna si mette a urlare, fugge credendo che il pollo sia resuscitato; a niente valgono le rassicurazioni del giovane Marconi che, inseguendola, le dice: «È uno scherzo, il pollo è morto, non preoccuparti!». È uno dei tanti scherzi scientifici raccolti da Vito Tartamella ne Il pollo di Marconi e altri 110 scherzi scientifici (Dedalo edizioni 2022). Gli scherzi in campo scientifico, osserva Tartamella, sono importanti perché servono a svelare il lato giocoso, fantasioso, provocatorio, spiritoso e umano degli scienziati, spesso visti in modo distorto come pazzi pericolosi.

Se c’è una scienza che va presa sul serio, questa è la «Scherzologia», il cui oggetto di studio sono appunto gli scherzi. Fra i testi per un ipotetico corso di «Scherzologia», troviamo Et ab hic et ab hoc di Americo Scarlatti (13 volumi pubblicati fra il 1900 e il 1934), un’enciclopedia di «varia e amena erudizione» sottotitolata Stranezze, bizzarrie, scherzi e bisticci letterari, e l’Encyclopédie des farces et attrapes et des mystifications di François Caradec e Noël Arnaud (1964).

Uno dei capolavori della novellistica italiana, molto amato da Giorgio Manganelli, è la Novella del Grasso legnaiuolo di Antonio Manetti dove si racconta la burla orchestrata nei confronti del Grasso per persuaderlo che è diventato un altro.

Nel racconto di Italo Svevo Una burla riuscita (1926), lo scrittore Mario Samigli, deluso dai continui insuccessi, è vittima di uno scherzo da parte di un collega che gli fa credere che il suo romanzo sarà pubblicato da un importante editore tedesco.

E via così, di scherzo in scherzo, che a volte sono crudeli e feroci (a proposito, mica male quello di Ulisse a Polifemo). In ogni caso scherzare fa bene allo spirito, rende la vita più leggera, gli scherzi fanno ridere e il riso, si sa, arricchisce le nostre conoscenze, nel senso che, allo stesso tempo in cui ci predispone al buon umore, è capace di farci riflettere.


         


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